La tricopigmentazione soluzione possibile per alopecia

La TricoPigmentazione soluzione possibile per alopecia

La tricopigmentazione soluzione possibile per alopecia: la tricopigmentazione è sostanzialmente la dermopigmentazione del cuoio capelluto.

E’ doveroso precisare però che la tricopigmentazione non è una mera micropigmentazione. La micropigmentazione è infatti una disciplina generica.

La tricopigmentazione invece, prevede specifiche attrezzature, speciali aghi, pigmenti dedicati e soprattutto un know how proprio. Questa tecnica può dare miglioramento estetico in caso di alopecia e per il trattamento di esiti cicatriziali.

Il termine alopecia, in generale, indica la perdita e mancata ricrescita di capelli. Ne esistono tre tipologie: cicatriziale, non cicatriziale e la pseudo alopecia. Quella non cicatriziale è reversibile poiché c’è una temporanea inibizione funzionale della papilla del pelo.

Rientrano in questa categoria l’alopecia androgenetica, la fronto parietale maschile, la post gravidica, da trazione, da denutrizione, da farmaci, l’alopecia areata.

L’alopecia cicatriziale è invece una forma irreversibile: risulta danneggiata la papilla dermica con tutti gli annessi.

In tal caso si ha la scomparsa definitiva del follicolo e della papilla germinativa. La pseudo alopecia è poi il caso di capelli strappati o spezzati in seguito ad eventi traumatici, chimici, infettivi o per anomalie congenite al fusto.

L’approccio della tricopigmentazione è il medesimo in tutti questi casi. La comprensione della specifica patologia aiuta il dermopigmentista a comprendere chi ha di fronte e a supportarlo psicologicamente.

Come funziona

Un dermopigmentista preparato conosce le strategie migliori per trattare cicatrici di tipo FUT o FUE, i portatori di protesi o individui con alopecia androgenetica, areata e universale.

Lo scopo della tricopigmentazione è quello di creare un effetto rasato o uno scurimento delle zone diradate, a seconda della tecnica utilizzata.

Una dermopigmentazione ad effetto rasato del cuoio capelluto, realistica e naturale, si presenta con dei microdepositi puntiformi di pigmento castano o grigiastro.

Essi sono posizionati nel derma superfciale ad una opportuna distanza l’uno dall’altro. Un’altra tecnica si propone di scurire la cute dermopigmentandola, in modo da avere un effetto infoltimento.

Si possono utilizzare pigmenti bioriassorbibili oppure pigmenti definitivi. Quelli bioriassorbibili sono i più indicati. In tal caso l’effetto può durare da 4 a 16 mesi circa.

Non si può prevedere quando scomparirà del tutto, dipende da troppi fattori. Certo è che quando si lavora con questo tipo di pigmenti, l’effetto è destinato a scomparire.

I pigmenti da tricopigmentazione sono modificati chimicamente per garantire una stabilità cromatica nel tempo e ridurre ogni possibilità di viraggi al rosso.

Solo raramente si usano i pigmenti definitivi. In tal caso ci si espone però in misura maggiore ai rischi di viraggio e migrazione del colore, con puntini che si allargano e tendono al verde. Niente infatti può davvero restare immutato nel tempo.

Come si effettua

La tricopigmentazione è un sistema specifico per lavorare sul cuoio capelluto. Il lavoro si svolge con almeno due sedute a distanza di 50 – 60 giorni. Poi sarà necessario ritoccare il lavoro circa una volta l’anno.

La prima seduta dura circa 2 ore per settore. La seconda dura meno, circa 90 minuti per area. Una delle tecniche fondamentali nella Tricopigmentazione è la Bounce (rimbalzo). Mira ad ottenere un effetto rasato. La dinamica con cui si eseguono i “puntini”, somiglia appunto al movimento di una pallina che rimbalza, per il moto casuale e per il tempo che impiega.

Altra tecnica prevede degli short hair, piccoli capelli lunghi massimo 8-10 mm. E’ impiegata per coprire cicatrici da autotrapianto e in tecniche come il dermatoppik. Il dermatoppik si esegue in caso di capello lungo almeno 2 cm e con diradamento localizzato. Il nome deriva da un famoso cosmetico utilizzato in casi di diradamento, il toppik.

Il macchinario da tricopigmentazione gestisce elettronicamente la potenza dell’impulso. E’ possibile impostare specifici programmi per il diverso trattamento su cicatrici, hairline, con effetto dermatoppik e bounce.

Gli aghi sono appositi per il cuoio capelluto. Sono più sottili di quelli del trucco permanente e modificati in punta per evitare allargamenti del singolo puntino. Anche i pigmenti da trico sono specifici: contengono un additivo speciale che migliora notevolmente la stabilità della sostanza nella cute, riducendo i fenomeni di migrazione del colore.

Chi lo può effettuare

La Tricopigmentazione è la soluzione più all’avanguardia per la risoluzione di problemi legati alle diverse forme di calvizie.

Rappresenta una valida soluzione nei casi di alopecia localizzata, quali persone che hanno perso capelli dopo uno shock emotivo o donne post parto.

È indicata inoltre per il trattamento di cicatrici FUT e FUE sulla cute, conseguenze di trapianti o altri eventi traumatici.

In molti casi si arriva alla tricopigmentazione per correggere gli inestetismi causati dagli auto trapianti. Quelli realizzati con la tecnica FUE infatti, lasciano spesso la cute con molti spazi bianchi. La tecnica FUT invece lascia cicatrici orizzontali spesse e lunghe anche da un orecchio all’altro.

I problemi di capelli non affliggono solo le persone avanti con l’età, e non solo gli uomini. E’ una questione trasversale alle fasce di età e al sesso.

E’ noto il valore di una chioma folta e in salute, quale simbolo di bellezza e benessere. Chiunque ne senta la mancanza, ricerca una soluzione al problema. Questo trattamento è di ausilio per raggiungere un nuovo equilibrio personale, consentendo ad esempio di rasarsi e vedersi e piacersi in un aspetto diverso.

La Tricopigmentazione si rivolge quindi a tutte le persone, uomini e donne, giovani e meno giovani, che hanno problemi con i capelli.

Non solo quando c’è una vera e propria patologia, ma in ogni situazione di disagio.

Quanto costa?

Praticare micropigmentazione della cute con macchinari, aghi e colori impropri, nonché senza le giuste competenze, aumenta notevolmente i rischi di avere problemi.

Quando a praticarla sono professionisti altamente specializzati, il costo non va paragonato a quello di una qualsiasi dermopigmentazione.

La tricopigmentazione costituisce una valida alternativa al trapianto di capelli. In quest’ottica il costo è più che giustificato se confrontato con la spesa per un trapianto.

Il costo dipende dall’ampiezza dell’area da trattare, e dallo stato della cute. Il capo è suddiviso in cinque settori, l’ultimo dei quali è più ampio ed ha in genere un costo doppio degli altri.

Il costo per un settore si aggira tra € 650 ed € 900 per le prime sedute. Le sedute successive di solito hanno un costo molto inferiore, € 150 – € 300 per settore.

Il trattamento di una cicatrice va considerato a sé. Il costo è di circa 650 euro per la prima seduta.

I professionisti raccomandano sempre una consulenza informativa gratuita prima di iniziare il percorso, anche per calcolare un puntuale preventivo.

Solitamente si tende a stabilire politiche di prezzo differenti in base al cliente e alla durata della seduta.

Una persona che necessita di più incontri durante l’anno per interventi brevi e frequenti viene trattato diversamente rispetto a coloro che si recano al centro con cadenze annuali.