quando non si può fare la Tricopigmentazione
Il lavoro può essere eseguito solo ed esclusivamente su pelle in perfetto stato di salute.
Va rimandato se la pelle è arrossata, screpolata, lesa. Non va praticata in presenza di dermatiti, ematomi e eritemi. Se si devono coprire delle cicatrici in particolare, il processo di cicatrizzazione deve essere concluso. Il chirurgo che ha eseguito il trapianto, indicherà al paziente quanti mesi devono trascorrere prima di procedere. In genere circa otto – dieci mesi.
Quando non si può fare la tricopigmentazione? No in alcune condizioni patologiche. In casi di herpes, congiuntivite, debolezza del sistema immunitario. Se ci sono in atto infezioni batteriche, virali o micotiche. E’ sconsigliato procedere a dermopigmentazione se si è in stato di gravidanza o allattamento.
Per i soggetti affetti da diabete, emofilia, cardiopatia, HIV, anomalie cutanee, la dermopigmentazione in generale non va praticata.
Dopo infiltrazioni medico-estetiche, interventi di chirurgia plastica, chemioterapia o radioterapia, trattamenti laser e peeling, bisogna chiedere il parere medico prima di praticare la dermopigmentazione.
Da 24 ore prima del trattamento, non vanno assunti medicinali a base di eccipienti stimolanti e fluidificanti del sangue.
A partire dalla settimana precedente il trattamento, va preservato con più attenzione lo stato di salute della pelle. Va evitate l’esposizione prolungata ai raggi solari e trattamenti cosmetici esfolianti. Qualora necessario, si raccomanda di rafforzare il sistema immunitario.