Perdita Capelli
Perdita Capelli Donne

Perdita capelli

La caduta capelli è considerata fisiologica quando si limita a circa cento capelli al giorno. Nel corso della vita, infatti, i capelli crescono, cadono e ricrescono all’incirca venti volte e ogni ciclo può durare fino a sei anni, come accade ad esempio nella donna. Se la caduta rientra in questi parametri può essere considerata di natura fisiologica. Inoltre, se si verifica un aumento della perdita dei capelli nelle stagioni della primavera e dell’autunno non bisogna preoccuparsi, perché anche questo è del tutto normale, sempre che la quantità di capelli caduti rientri nell’abituale densità.

Invece, bisogna considerare una anomalia la perdita di capelli quando la quantità caduta è di gran lunga superiore rispetto a quanti sono i capelli nella fase di crescita. Capita spesso che la perdita di capelli anomala sia dovuta a fattori temporanei, di natura ambientale, a carenza alimentare o stress, ma se la perdita si protrae a lungo bisogna approfondire la causa.

Per questo è fondamentale rivolgersi ad un esperto, che saprà individuare se si tratta di perdita dovuta a processo fisiologico oppure se si tratta di una patologia causata da problematiche del cuoio capelluto o del bulbo pilifero. Tramite una visita accurata e degli esami specifici l’esperto saprà individuare la causa della perdita dei capelli e intervenire di conseguenza.

Perdita capelli

In un ciclo naturale della vita dei capelli esistono diverse fasi, durante le quali i capelli cadono per rigenerarsi e crescere ancora più sani. La prima fase si chiama anagen e corrisponde alla fase più lunga della vita dei capelli e la prima in ordine di tempo. Questa fase, nota anche come fase di sviluppo, può durare fino a 6 anni e durante il suo corso i capelli crescono in alcuni anche di un centimetro al giorno.

La seconda fase si chiama catagen e si verifica subito dopo il processo di crescita dei capelli. Questa fase è caratterizzata da una condizione di immobilità dei capelli e quindi non si assiste né alla crescita o alla perdita di essi. L’ultima fase è detta telogen e corrisponde al terzo stadio del ciclo di vita dei capelli, noto come quello della caduta.

In questa fase, infatti, cadono circa tra i 70 e i 101 capelli al giorno. Poiché si tratta di un processo naturale, non si rimane calvi, perché il corpo rigenera velocemente i capelli nel giro di tre mesi, e si prepara all’inizio del ciclo vitale successivo dei capelli. Tuttavia, se la perdita dei capelli si prolunga oltre questo tempo è probabile che si sia affetti da una forma di alopecia che può portare alla calvizie.

Perdita di capelli

Se la perdita di capelli è caratterizzata da un gran numero di capelli che cadono nella doccia, nella vasca, che rimangono sul pettine, si tratta di una condizione anomala, che potrebbe avere a che fare con una forma di alopecia. Si tratta di una problematica riguardante uomini che donne e si manifesta con tempistiche e modalità diverse. In entrambi i sessi i primi segnali della perdita dei capelli sono visibili quando c’è un diradamento in atto, che si verifica con la comparsa di uno spazio fra loro sempre maggiore.

I fattori che possono scatenare l’alopecia possono essere di natura genetici, ormonale se è coinvolta la tiroide o sono presenti disfunzioni riguardanti l’ipofisi o il testosterone, oppure nutrizionali, ovvero generata da carenze dell’alimentazione. Altre cause che possono influire nell’insorgenza dell’alopecia sono quelle psicologiche, infatti lunghi periodi di stress provocati da traumi o depressione possono comportare la caduta dei capelli e generare un diradamento del cuoio capelluto anche molto grave. Influiscono nella perdita dei capelli anche alcuni farmaci che si assumono per la chemioterapia, per problemi cardiaci, oppure per la depressione. Uno stile di vita non equilibrato e le cattive abitudini come alcol o fumo sono altre cause che possono portare alla caduta dei capelli.

Perdita capelli donne

La perdita dei capelli nelle donne è un problema largamente diffuso e ad oggi perfino in aumento. Quando si manifestano i primi segnali non bisogna sottovalutarli e occorre rivolgersi ad un esperto che provvederà a fare un’analisi dello stato del cuoio capelluto. Per capire se si tratta di calvizie il professionista ricorre ad una scala, detta di Norwood per gli uomini, mentre per le donne viene utilizzata quella di Ludwig.

Tramite questa scala è possibile capire a quale livello si trova la calvizie androgenetica, che è la causa principale della perdita dei capelli nelle donne. A differenza che negli uomini, il diradamento ha inizio dal vertice della testa e si allarga a raggiera in modo progressivo, lasciando libera la zona frontale. Nelle donne la perdita dei capelli compare più tardiva che negli uomini, in genere tra i 30 ed i 40 anni, e si espande su tutto il cuoio capelluto.

Oltre all’alopecia androgenetica, la perdita dei capelli nelle donne può essere dovuta ad altri fattori come menopausa, stress, gravidanza, parto, diete drastiche, carenze alimentari, uso di prodotti aggressivi, assunzione di alcuni farmaci che possono danneggiare la salute del bulbo pilifero. Anche i problemi psicologici dovuti alla gravidanza o alla menopausa possono influire nella caduta dei capelli.

Perdita capelli uomo

La perdita di capelli nell’uomo non deve essere affatto sottovalutata e anche se vi sono i primi segni di diradamento o stempiatura è fondamentale intervenire subito per bloccarne la caduta. Anche se in molti casi si tratta di una perdita naturale dovuta all’avanzare dell’età, tuttavia molto spesso  è un campanello d’allarme che anticipa la calvizie e quindi bisogna trovare subito il rimedio più adatto per bloccare la perdita. La perdita di capelli è causata da diversi fattori, ma la causa probabilmente più nota è l’alopecia androgenetica, ovvero la perdita di capelli che ha a che fare con l’ereditarietà.

L’alopecia androgenetica è dovuta al funzionamento errato dell’enzima 5-alfa-reduttasi che non è in grado di sintetizzare in modo corretto un ormone androgino, il diidrotestosterone (DHT). I capelli crescono quindi sempre più deboli e sottili e tendenti alla caduta, poiché il DHT agisce nel bulbo pilifero del capello e lo atrofizza.

Questa anomali potrebbe essere ridotta o eliminata, ed esistono infatti dei farmaci specifici che sono in grado di inibire l’attività dell’enzima 5-alfa-reduttasi, il minoxidili e la finasterina, i due medicinali più diffusi e più efficaci. Purtroppo questi farmaci hanno anche delle controindicazioni, infatti influiscono sull’apparato riproduttivo e sono tanti gli uomini che preferiscono non assumerli.

rimedi

Perdita capelli rimedi: I rimedi per la perdita capelli fisiologica variano dalle cure farmacologiche ai trattamenti di nuova generazione. Se la patologia è allo stadio iniziale la soluzione ideale è quella di ricorrere a terapie farmacologiche a base di finasteride e minoxidil, efficaci nell’arrestare la perdita dei capelli, anche se non risolvono il problema alla radice, ovvero non vanno a curare la causa.

Un altro rimedio per avere un cuoio capelluto pieno di capelli è il trapianto, per molti versi invasivo e doloroso, ma che assicura risultati certi. Con il trapianto i capelli vengono trasferiti dalle zone piene a quelle diradate i calve, e si ottiene un capo uniforme e dall’aspetto gradevole. Per avere risultati molto soddisfacenti è fondamentale rivolgersi ad un chirurgo esperto, che saprà individuare se il trapianto è la soluzione giusta per eliminare il problema.

Per coloro che invece non vogliono sottoporsi a trattamenti invasivi e desiderano avere un risultato immediato l’alternativa valida è la tricopigmentazione, una tecnica molto apprezzata perché non dolorosa e non invasiva. Si tratta di un trattamento di nuova generazione, basato sulla dermopigmentazione, che prevede l’inserimento di pigmento di colore nello strato superficiale del cuoio capelluto tramite un attrezzo munito di microaghi. Il risultato finale è naturale e contribuisce a migliorare l’autostima nel paziente.

Perdita dei capelli

La patologia più comune responsabile della perdita dei capelli è l’alopecia androgenetica, chiamata anche calvizie. Questa malattia circa l’80% degli uomini e il 50% delle donne e con l’avanzare dell’età registra anche una quantità maggiore di episodi. In particolare, nella donna si manifesta molto spesso dopo la menopausa. La malattia trae origine da due cause, la  sensibilità del capello agli ormoni androgeni presenti nell’organismo, ormoni maschili che in quantità minore sono presenti anche nella donna, e la predisposizione genetica.

Vi sono anche casi in cui l’alopecia può riguardare solo alcune zone specifiche del cuoio capelluto, in cui si verifica una perdita parziale di capelli. Il motivo per cui alcuni individui possono essere colpiti da alopecia areata o a chiazze pare sia dovuto al sistema immunitario che per errore colpisce i follicoli piliferi che non producono più capelli.

Anche lo stress è un fattore importante per la perdita dei capelli, e può determinare diradamenti temporanei della chioma. Infatti, l’alopecia psicogena corrisponde alla perdita di capelli che avviene in periodi particolari di forte stress emotivo, ma non sono ancora noti i motivi per cui questo fenomeno si manifesta. Probabilmente in queste fasi si verificano nel nostro organismo degli squilibri ormonali che hanno come conseguenza una intensa perdita di capelli.

cause

Perdita capelli cause: la perdita dei capelli colpisce sia uomini che donne e nella maggior parte dei casi si tratta di alopecia androgenetica, ma possono esserci anche altre cause che scatenano questo fenomeno, portando a varie tipologie di caduta dei capelli. La perdita può essere dovuta a cause stagionali, infatti, nei mesi primaverili e in quelli autunnali si può notare un aumento della caduta dei capelli.

Altra causa della perdita dei capelli è lo stress. L’alopecia psicogena è un disturbo psicosomatico generato dalle tensioni nervose e dall’affaticamento. I sintomi di questo disturbo sono diversi negli uomini e nelle donne.

Negli uomini si assiste ad un fenomeno di diradamento generale, compaiono delle stempiature che avanzano rapidamente e si aggravano le cause scaturenti.

Nelle donne, invece, la perdita di capelli si manifesta con un diradamento sparso sul cuoio capelluto, soprattutto nella zona che collega l’attaccatura frontale al vertice della testa.

E’ anche importante sottolineare che i sintomi dell’alopecia da stress difficilmente si distinguono da quelli dell’alopecia androgenetica, che può essere esclusa solamente se nella storia genetica familiare non ci sono altri episodi. Allo stesso modo della perdita di capelli da stress, anche l’alopecia seborroica si verifica con una eccessiva produzione di sebo, e molte volte non consente di riconoscere il disturbo.

Perdita capelli

Quando si nota un incremento della perdita dei capelli rispetto al normale, che corrisponde in media al massimo di 80 capelli al giorno, bisogna contattare subito uno specialista per fare una diagnosi corretta. Per fare una diagnosi accurata lo specialista esamina per prima cosa la storia clinica del paziente, in maniera tale da individuare il problema. In seguito effettua un esame obiettivo del cuoio capelluto e basandosi sulle informazioni raccolte potrà decidere se occorrono ulteriori esami aggiuntivi.

Se la diagnosi è l’alopecia l’esperto provvederà ad individuare il trattamento più adeguato per arrestare la caduta dei capelli. I trattamenti variano in base alla causa che ha scatenato la perdita dei capelli. I casi in cui il diradamento si risolve da solo e i capelli cominciano a crescere nuovamente sono rari, e se il problema dell’alopecia è di natura organico può essere necessario istituire una terapia farmacologica.

Ad esempio, nel caso dell’alopecia areata il trattamento prevede l’applicazione di corticosteroidi  per uso topico. Invece, un altro farmaco adatto sia per l’alopecia areata che per quella androgenetica è il Minoxidil 5%. Questo farmaco, usato per via topica, stimola la crescita dei capelli. Oltre ai rimedi farmacologici esistono anche trattamenti che risolvono il problema della perdita dei capelli come la tricopigmentazione, ideale per ridisegnarli anche dove non crescono più.

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